La quarantena ha dato risultati sorprendenti: le coppie son diventate 809. E da metà agosto la riserva riapre al pubblico dopo un anno di chiusura e con nuove strutture di accoglienza per l’osservazione della nuova colonia di piccoli quasi pronti per prendere il volo
Una distesa rosa di migliaia di fenicotteri che sembrano ballare sull’acqua vi aspetta alla Riserva naturale Saline di Priolo a nord di Siracusa. La riserva, costretta alla chiusura dall’incendio del luglio 2019, sta per riaprire. E dalla metà di agosto i fenicotteri che vi accoglieranno saranno il doppio, assieme ai loro pulcini grigi che nel frattempo stanno velocemente crescendo in attesa che arrivi la stagione delle migrazioni, quando prenderanno il volo verso altri lidi del Mediterraneo.
“Grazie al lookdown, alla tranquillità imposta dall’assenza di turisti tenuti lontani dalla quarantena del Covid-19, i fenicotteri quest’anno sono praticamente raddoppiati” spiega il direttore della riserva gestita dalla Lipu Fabio Cilea. “Nella riserva, l’unico sito di nidificazione in tutta la Sicilia, le coppie di fenicotteri erano 453 nel 2019 ed ora sono diventate 809”.
La Riserva naturale Saline di Priolo è un piccolo angolo di natura e paradiso. Salvaguarda, dal 2000 quando è stata istituita dalla Regione Sicilia e affidata in gestione alla Lipu, l’ultimo lembo di un’ampia zona umida che occupava un vasto tratto di costa tra Priolo e Marina di Melilli. Quaranta ettari circa di paesaggi che mescolano verde e azzurro, mare e dune, bacini salmastri e affacci sull’acqua che vennero cantati nell’antichità anche da Virgilio, Ovidio, Tucidide e Stefano di Bisanzio. La millenaria Siracusa, sicula, romana, araba e infine spagnola, patrimonio Unesco dal 2005, la protegge poco più a sud. A poche centinaia di metri dalla Riserva si trova la Penisola Magnisi, sua naturale estensione e completamento, inestimabile per valore archeologico e naturalistico, in quanto costellata dalle testimonianze della civiltà preistorica e protostorica (XV-IX a.C.) di Thapsos: necropoli a grotticelle, e fondamenta delle abitazioni del primo villaggio organizzato conosciuto in Sicilia. Oggi, nella Riserva Saline di Priolo, una perla nel territorio siracusano profondamente influenzato dal polo petrolchimico, sono state censite 216 specie di uccelli, circa il 40% di tutte quelle osservate in Italia.
Il silenzio, la pace, la tranquillità di questi mesi di chiusura forzata, quindi, hanno avuto un effetto straordinario, confermando così la tendenza di forte crescita, registrata dal 2015, nella nidificazione dei fenicotteri. Il risultato è un’oasi di pace e di bellezza che, tra poche settimane, potrà essere di nuovo visitato da un pubblico attento e rispettoso. (ingresso gratuito, gruppo max 15 persone per visite guidate, prenotazioni allo 0931 735026 oppure riserva.salinepriolo@lipu.it ) “Stiamo ripristinando i sentieri che conducono ai punti di osservazione degli uccelli – spiega ancora Cilea – riapriremo un capanno sull’area lacustre per osservare in sicurezza i fenicotteri, ma contiamo al più presto di ripristinare tutti e cinque i vecchi capanni che sono andati distrutti. Appena finiti i lavori di messa in sicurezza, sistemate le ultime cose e stabilita la data di riapertura, la riserva tornerà operativa”.
Capanni di osservazione e sentieri naturali sono le strutture di ricezione del pubblico e di fruizione della riserva che permettono di avvicinarsi in sicurezza a questa specie tipicamente mediterranea che nidifica in Italia dal 1993: attualmente sono circa 25 mila le coppie di fenicotteri che hanno scelto l’Italia per nidificare. La Riserva di Priolo è l’unica area siciliana dove ciò avviene, trasformando un’escursione nella salina in una avventura eccezionalmente unica.
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