Tre femmine e un maschio hanno volato per 9mila km su un cargo della Turkish. Hanno vissuto per anni in una gabbia di 35 metri quadrati. Adesso sono stati trasferiti al Kragga Natural Park
Novemila chilometri in volo, dalla freddissima Kiev all’assolato Sudafrica, per tornare a casa. È il viaggio affrontato da un leone e tre leonesse che grazie alla Lawrence Anthony World Organization, sono stati finalmente sottratti ad una vita di cattività e ad una condizione di schiavitù.
Nati in Sudafrica, trasferiti da cuccioli in Europa per trasformarsi in attrazioni di un circo di Kiev, i quattro felini trascorrevano le loro giornate in anguste gabbie di cemento di 35 metri quadrati in Ucraina. Senza vedere il sole e senza aria pulita. In una lunga attesa interrotta soltanto dalle performance da circo alle quali erano obbligati dai loro proprietari. La Lawrence Anthony World Organization, attiva in Sudafrica e in Ucraina, si è fatta carico della loro liberazione e per il trasporto ha chiesto l’aiuto di Turkish Cargo, il brand di trasporto merci di Turkish Airlines, per effettuare il salvataggio e riportare i quattro leoni in Africa. «Grazie ai nostri 30 anni di esperienza nelle spedizioni di animali vivi, possiamo prestare la massima cura e attenzione per garantire le condizioni più appropriate per gli animali trasportati e proteggere i loro diritti fondamentali – racconta Fatih Cigal, vice presidente senior di Cargo Marketing della Turkish Cargo – Nathan, Luca, Charlie e Kai erano accompagnati dai loro custodi, veterinari appositamente assegnati, da due funzionari della Lawrence Anthony World Organization e da personale qualificato IATA LAR (IATA Live Animals Regulations) di Turkish Cargo».
Per permettere agli animali di affrontare il lungo viaggio nel migliore dei modi, I quattro felini sono stati rifocillati con acqua e cibo prima di essere imbarcati su container appositamente progettati che erano stati pre-riscaldati per garantire il loro acclimatamento. «Durante il volo – spiega ancora Fatih Cigal – una corretta ventilazione ha permesso una circolazione dell’aria per l’immissione di ossigeno fresco. Così i leoni sono riusciti a viaggiare in pace, accompagnati dai loro custodi fino ad arrivare a destinazione».
Scesi dall’aereo il cucciolo di leone Nathan, la leonessa Luca e le sue due sorelle Charlie e Kai, si sono ritrovati in un ambiente completamente estraneo ma stranamente familiare: i 14 mila metri quadrati del Kragga Natural Park, estrema punta sudafricana a poca distanza da Port Elizabeth. Fra foreste e praterie sconfinati i quattro hanno finalmente ritrovato la loro esistenza precedente al trasferimento in Europa. Spaesamento iniziale e curiosità hanno accompagnato i loro primi passi liberi, ma dimenticare il circo, il passato di umiliazioni e frustrazioni, e la terribile condizione di cattività a cui erano stati asserviti, è stato un attimo. Per loro, adesso, si apre la vita vera immersi nel silenzio dello splendido parco, che si trova nella tranquilla catena montuosa del Cederberg meridionale, in compagnia di rinoceronti, bufali, zebre, giraffe e qualche ghepardo, come natura vuole.
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