Borneo. Un nuovo santuario per gli oranghi che non sanno più vivere liberi

KALIMANTAN Liberi, completamente liberi, non potranno tornare mai. Troppi anni di cattività alle spalle li hanno resi ormai incapaci di procurarsi il cibo da soli, difendersi e sfruttare tutte le risorse di cui Madre Natura li ha circondati, fra quelle foreste un tempo impenetrabili del Borneo centrale ormai devastate dalla deforestazione. Eppure, per sei oranghi di Kalimantan, un’altra vita è possibile.

Ed è la vita che la BOS (Bos Orangutan Survival) Foundation, l’associazione animalista che tra il 2012 e il 2016 è riuscita a rilasciare in natura 250 oranghi riabilitati, gli sta preparando nel nuovo santuario, appena inaugurato a Badak Kecil Island, una delle isole del l’arcipelago di Salat Nusa, nella Reggenza di Pulang Pisau, nel Kalimantan centrale. Un’isola delimitata da grandi canali che la rendono isolata e ricca di una folta vegetazione forestale, completamente naturale, che si sta già trasformando in una splendida casa per Moncos e Cesar, i due maschi, e Yasmine, Manis, Mama Lasa e Pepsi, le fanciulle del gruppo. Tutti e sei saranno protetti, osservati e assistiti da un team di tecnici BOS Foundation per il resto della loro vita.

«Per la prima volta – spiega Nico Hermanu portavoce della fondazione – siamo in grado di fornire una vera casa a quegli oranghi che non possono essere rilasciati in natura perché ormai incapaci di sopravvivere nella foresta in quanto la lunghissima assenza di libertà li ha privati ormai definitivamente di quei comportamenti naturali e selvaggi indispensabili per poter tornare a vivere liberi». Quella libertà che invece hanno potuto riacquistare i 250 oranghi riabilitati prima di loro e i 550 che attualmente sono sottoposti al processo di riabilitazione che si svolge nei due centri, a Nyent Menteng in Central Kalimantan e Samboja Lestari in East Kalimantan, gestiti da BOS Foundation e PT. SSMS che aiuta la fondazione con la fornitura di infrastrutture e nel coinvolgimento delle comunità locali. Bos Foundation è attiva dal 1991 e da allora si è presa cura, nel suo programma di riabilitazione che salva e sostiene oranghi orfani o rimasi senza habitat naturale in cui vivere, di più di 2000 oranghi.

L’isola di Badak Kecil è un’isola di 104 ettari coperta di foresta. «Avevamo progettato di utilizzarla come santuario per questi oranghi dal 2016 – spiega Ir. Jamartin Sihite, CEO della BOS Foundation – ora finalmente il primo gruppo è arrivato». Per loro l’isola si trasformerà in un vero e proprio paradiso: distese di alberi fra cui arrampicarsi, lunghi canali di acqua che circondano l’area isolandola da eventuali intrusi, assenza di oranghi allo stato libero con cui non sarebbero in grado di interagire e, discreta, l’assistenza degli operatori della BOS Foundation che avranno il compito di monitorare da lontano le loro nuove vite.

«Siamo lieti che questi oranghi abbiano la possibilità di godersi la vita al Badak Kecil Island Orangutan Sanctuary – aggiunge ancora Sihite – ma siamo costretti a sottolineare che abbiamo bisogno di altri santuari, abbiamo bisogno sempre di più di aree protette in cui rilasciare gli oranghi riabilitati e, ovviamente, abbiamo bisogno di un maggiore impegno e della partecipazione di tutte le parti interessate per proteggere meglio le nostre foreste e impedire agli orangutan di essere cacciati dai loro habitat naturali». Sottolineando inoltre che «l’istituzione del Santuario per oranghi di Badak Kecil Island ha creato opportunità economiche per le comunità locali che forniscono i servizi di trasporto per cibo e acqua destinati agli animali e la gestione delle strutture ricettive, fornite da PT SSMS, per il personale e i visitatori che arrivano al santuario e le isole circostanti nel gruppo di isole Salat Nusa».

 

 

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