Un viaggio dalle montagne al mare, dall’Italia a mete più esotiche per organizzare il prossimo incontro con gli animali più belli
Dal birdwatching nel deserto dell’Oman, alle immersioni con squali e tartarughe alle Maldive; dagli stambecchi e le lontre di montagna in Valle d’Aosta fino all’avvistamento delle balene in Repubblica Dominicana: ecco dove vedere gli animali più belli del mondo in occasione della Giornata Mondiale degli Animali ch, dal 1925 ogni 4 ottobre in onore del grande animalista San Francesco d’Assisi, celebra i diritti e il benessere degli animali. Ma la ricorrenza, che coinvolge le associazioni animaliste di tutto il mondo, può essere celebrata anche visitando uno dei tantissimi santuari, in Italia e all’estero, dove gli animali vengono aiutati a ritrovare benessere e una vita semilibera quando non è possibile reintrodurli in natura, dopo una vita in cattività o appena sottratti alle grinfie dei bracconieri.
Seguendo le linee guida della World Animal Protection, si possono inoltre sfruttare anche i consigli della sezione dedicata alle esperienze con animali di Airbnb: pinguini africani, volpi artiche, pecore e cavalli, si possono infatti incontrare virtualmente. Ma se siete tipi avventurosi, potreste per esempio prendere parte ad un trekking in compagnia di lama e alpaca nella campagna torinese esplorare il Vesuvio a cavallo oppure di galoppare tra le colline toscane. Oppure per gli amanti del mondo della fattoria si può scoprire tutti i segreti del misterioso mondo delle api in Maremma.
Partendo da casa nostra, dove, anche per motivi legati al Covid 19 e alle restrizioni che ancora non permettono di viaggiare liberamente, è sicuramente più facile arrivare, è facile incontrare gli stambecchi del Parco Nazionale del Gran Paradiso. In Valle d’Aosta si riesce ad avvistarli mentre si azzuffano a cornate o pascolano tranquillamente. Gli fanno compagnia camosci, marmotte, lepri, volpi, tassi, ermellini, donnole, martore e faine solo per parlare di mammiferi e senza citare la magnifica aquila reale. Da poco tempo, il Parco Nazionale del Gran Paradiso ospita anche il gipeto, grande avvoltoio reintrodotto in questo habitat dopo oltre 70 anni di totale scomparsa della popolazione alpina. All’interno del Parco, il Centro Visitatori “Acqua e Biodiversità” di Rovenaud è un luogo dedicato alla ricerca scientifica e all’educazione ambientale sui temi di conservazione degli ecosistemi acquatici e sulla lontra. Qui sono ospitati in semilibertà alcuni esemplari di lontra, specie un tempo presente in questi ambienti e oggi scomparsa a causa delle persecuzioni e delle trasformazioni ambientali operate dall’uomo.
Sempre in Italia, ma spostandoci in Piemonte, vale una visita Il Rifugio degli Asinelli, un santuario fondato nel 2009 che è la sede italiana di The Donkey Sanctuary, ente di beneficenza inglese fondato nel 1969 dalla Dott.ssa. Elisabeth Svendsen. A Sala Biellese, in un bellissimo ranch aperto al pubblico, si può trascorrere una giornata con i 125 asini, muli e bardotti ospiti della struttura. Molti di loro vengono da lunghi anni di maltrattamento o da abbandono. Quando arrivano al Rifugio possono considerasi al sicuro: non solo non saranno mai più venduti, prestati o utilizzati per la riproduzione, ma avranno a disposizione uno staff specializzato che si prenderà cura di loro.
Ancora Italia ma questa volta a sud, in Calabria. È qui che si trova il Centro Recupero Tartarughe Marine di Brancaleone, in provincia di Reggio Calabria. Un ospedale vero e proprio per tartarughe marine, che oltre a occuparsi della loro cura e riabilitazione (finalizzata al rilascio in mare una volta guarite) porta avanti progetti di sensibilizzazione anche attraverso visite guidate informative e di educazione ambientale, per grandi e piccini. È qui che dal 1 settembre – prenotando tramite whatsapp al numero +39 392 5951614, si possono visitare le vasche dove vengono curate le tartarughe recuperate e curate dalle ferite provocate normalmente dalle eliche delle barche, dalle reti e dalla plastica, fino alla loro guarigione e al ritorno al mare.
Ancora al nord ma in Liguria alla scoperta di balene, delfini, stenelle e tursiopi nel Santuario dei Cetacei, un’area protetta del Mar Ligure nata nel 1999 che si estende per 100 mia chilometri tra le acque della Costa Azzurra, Corsica, Principato di Monaco, Liguria, Toscana e Sardegna. Popolato da circa un migliaio di balene, oltre 30mila tra stenelle, tursiopi e delfini comuni oltre a occasionali balenottere che in queste acque, grazie a convenzioni ambientali peculiari che hanno consentito l’instaurarsi di una catena alimentare favorevole ai cetacei, trovano le condizioni necessarie sia all’approvvigionamento del cibo sia alla riproduzione. L’emozione dell’improvviso apparire fra le onde di giganteschi animali che volteggiano fra gli spruzzi o di gruppi di delfini che seguono piroettando in acqua le barche in navigazione, si può vivere all’alba, al tramonto e durante il giorno, con partenze organizzate dalla Liguria Whale Watching su imbarcazioni che portano nell’area marina protetta. L’avvistamento, trattandosi di animali liberi, non è scontato né garantito ma, ovviamente, questo aggiunge solo fascino ad un’esperienza che tutti coloro che hanno provato definiscono “indimenticabile”.
Nella Giornata Mondiale degli Animali non si possono non ricordare anche alcuni magnifici luoghi del mondo dove avvistare animali liberi, magari in vista di un ritorno alla normalità che riporti anche ai grandi viaggi alla scoperta della natura.
Le maestose megattere con la gobba, mammiferi giganti che arrivano a pesare fino a 60 tonnellate e che non hanno in realtà alcuna sporgenza ma si chiamano così per l’arco che formano quando si immergono nelle acque, si possono avvistare con facilità della penisola di Samaná in Repubblica Dominicana mentre approdano nelle acque calde dell’isola da metà gennaio a fine marzo per accoppiarsi e riprodursi. Ogni anno più di 10mila megattere raggiungono la baia dando vita a uno spettacolo emozionante tra giochi acquatici, salti, soffi, colpi di pinna, tuffi e straordinarie acrobazie che fanno meravigliare grandi e piccoli. I mammiferi sono visibili anche dalla terraferma, dall’osservatorio di Punta Balandra che offre una prospettiva unica, senza dover per forza prendere parte a un’escursione in mare. Da qualche anno i ricercatori stanno lavorando alla schedatura e alla catalogazione delle diverse specie di balene che abitano quest’area protetta, la più grande del Paese, con un’estensione di oltre 33 kmq, dichiarata dal Governo dominicano Santuario dei Mammiferi Marini.
Vero e proprio paradiso per scoprire tutto ciò che accade nella vita sottomarina sono le Maldive, che ospitano circa il 5% delle barriere coralline di tutto il mondo e 250 specie di coralli popolati da più di 1.000 specie di pesci. Gli “incontri ravvicinati” con squali, balene, mante e tartarughe marine sono all’ordine del giorno e praticamente tutti gli atolli dove è possibile soggiornare offrono la possibilità snorkeling e whale watching. L’atollo di South Ari è uno dei luoghi migliori per vedere da vicino gli squali balena, avvistabili tutto l’anno, e in particolare da agosto a novembre. In questo atollo, sull’isola di Dhigurah, ha anche sede il The Maldives Whale Shark Research Programme un ente che si occupa di conservazione, ricerca e studio degli squali balena. Mentre l’atollo di Baa è il massimo per fare immersioni o snorkeling con le mante, eleganti creature marine che raggiungono anche le lagune dalle acque meno profonde.
Il Sultanato dell’Oman è una delle più interessanti destinazioni del Medio Oriente per quanto riguarda la natura e il birdwatching Situato all’incrocio di tre continenti – Asia, Europa e Africa – è il luogo ideale, sia per gli uccelli che migrano verso sud per sopravvivere a gelidi inverni, ma anche per le specie autoctone. La spiaggia di Sawadi, ad un’ora dalla capitale, è perfetta per avvistare gli uccelli costieri come aironi, trampolieri, gabbiani e sterne. Più giù poi, a 40 minuti di navigazione dal porto Al Mouj nella capitale, si possono raggiungere le Daymaniyat: otto isole con spiagge bianchissime e selvagge, luogo ideale per la sosta di migliaia di uccelli acquatici migratori e tartarughe marine che ogni anno migrano dalle coste del Mar Rosso, del Golfo Persico e della Somalia per depositare le loro uova. Nel Musandam, la regione più settentrionale dell’Oman, si trovano alcuni dei paesaggi più emozionanti del Sultanato adatti ad un birdwatching immersi tra le montagne di 2.000 metri a picco sul mare, splendidi fiordi e acque cristalline. Tra i migratori primaverili ci sono il gheppio minore, varie specie di averle, parulidi, gheppi, grappoli di fiume e cuculi. La parte centrale e desertica del Sultanato accoglie il parco nazionale Jaaluni, dove risiedono mammiferi come gli orici d’Arabia e le gazzelle d’Arabia ma anche specie tipiche di uccelli del deserto come le grandule panciacastana, gli upupidi, le allodole e il corvo collorosso ma anche la rara ubara africana può essere avvistata.
Infine, visto che ancora viaggiare è troppo complicato, non si possono dimenticare le esperienze che si possono vivere online, complici un pc e una buona connessione ad internet, per viaggiare virtualmente. Ancora una volta ci viene in aiuto Airbnb e i suoi incontri con gli esperti che, da ogni capo del mondo, sono pronti a raccontare le loro particolarissime esperienze: in Sudafrica e fare la conoscenza di Lesley, fotografa marina ed esperta che vi racconterà tutto sul mondo degli squali oppure sulle spiagge del Costa Rica per assistere alla nascita delle tartarughe verdi o ancora in Sri Lanka per un esclusivo safari con i leopardi.
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